Sarà perché l’estate è ormai alle porte, come anche gli Europei di calcio in cui giocherà la nostra nazionale, una delle cose che più unisce il nostro Paese; sarà perché sempre più turisti affollano le strade delle nostre città in cerca dell’autentica esperienza italiana, e sarà perché è da poco passato l’Aperitivo Festival, evento che celebra l’omonimo tema, non possiamo non dedicare un articolo proprio all’aperitivo.
Del resto, appunto, siamo italiani, ce l’abbiamo nel sangue.
Sempre diverso, rinnovato nelle proposte beverage e di food pairing, l’aperitivo è un’occasione di incontro e condivisione, un momento di leggerezza da concedersi oltre il tran tran della vita lavorativa. Insomma, un rito a cui, noi italiani, difficilmente riusciamo a rinunciare.
Un’indagine condotta da CGA by NIQ, infatti, rivela che, relativamente all’anno 2023, il 43% degli italiani si reca nei locali per fare aperitivo una volta a settimana (+3% rispetto al 2022), e il 98% almeno una volta al mese.
D’altronde l’aperitivo ha radici profonde nel nostro Paese, tanto che era uso tra gli antichi romani riutilizzare il pane secco inzuppandolo nel vino con alcune spezie, in banchetti che avevano luogo poco prima della cena, e interpretati quindi come antesignani di quel momento.
Quali sono le bevande più consumate durante l’aperitivo e come vengono scelte?
Tra le più amate, prevedibilmente, troviamo:
- l’aperitivo classico, scelto da 1 italiano su 2 (48%);
- i vini, prevalentemente bollicine (32%);
- e i cocktail, con un aumento dei drink low e zero alcol, soprattutto tra i più giovani, e la riscoperta dei grandi classici come il Gin&Tonic (20%).
La media mensile di spesa dedicata al momento dell’aperitivo supera i 120 euro, dato importante alla luce del fatto che il primo fattore di scelta di consumo è proprio il prezzo, da cui si dichiara influenzato il 44% dei consumatori.
Ma un dato ancora più significativo è che, a determinare la scelta di consumo, per il 31% dei consumatori, è il suggerimento o consiglio dei professionisti di sala.
Se ne deduce quindi che, un buon aggiornamento e una preparazione di livello su prodotti, trend e tecniche di servizio, possa rendere ancora più determinante la decisione del pubblico, i gusti del quale possono essere assecondati e, perché no, stimolati.
E il cibo? Stuzzichini, cicchetti e tramezzini tra i più apprezzati, purché di qualità, elemento fondamentale soprattutto per i consumatori di vino.
L’idea di aperitivo, infatti, nasce dall’accostamento di una bevanda e una piccola porzione di cibo, non certo per sostituire la cena. I veneziani, e più in generale i veneti, lo sanno bene!
Aperilovers: chi sono e cosa scelgono?
Fino a ora il pubblico preso in esame era soprattutto quello compreso nella fascia d’età 25-34 anni, ma sono davvero loro i più aficionados? Un’indagine Istat, i cui dati sono stati elaborati dall’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), rivela che la generazione più dedita al rituale dell’aperitivo è – rullo di tamburi – quella dei baby boomers, con un aumento del 112% nei consumi negli ultimi 15 anni e una tendenza di ben 5 volte maggiore rispetto alle nuove generazioni.
La fetta di pubblico più grande? Quello femminile, in ogni fascia d’età, che negli ultimi 15 anni ha registrato un notevole incremento, da 5 milioni a 9,2 milioni.
Cosa bevono? Aumenta, anche in questa fascia, la tendenza al consumo responsabile, bevande low e no alcol, ma il vino si conferma il grande protagonista, come da tradizione.
Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione italiana vini, dichiara in merito a questi dati:
“La tendenza multigenerazionale del fare l’aperitivo è un tratto distintivo che guardiamo con grande interesse anche perché è legata a doppio filo con la cultura di un consumo di vino che abbraccia tutte le fasce di età e che ha visto allargarsi ulteriormente la platea a fronte di una maggior moderazione nei consumi. Una prova di maturità degli italiani che si associa a un prodotto per sua natura simbolo della condivisione e del bere responsabile”.
D’altronde, anche l’analisi di TradeLab per Federvini ha evidenziato che, nonostante l’attuale situazione dei mercati non semplice, il settore wine ha registrato una crescita rispetto al 2022: +1% per il vino e +7% per le bollicine.
147 milioni, infatti, sono le consumazioni di vino e spumanti raggiunte durante l’aperitivo serale, preferiti, come appena detto, soprattutto dai baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964) e dalla generazione X (nati tra gli anni’ 60 e gli anni ’80).
Quali sono, dunque, i segreti per un aperitivo perfetto? Prodotti selezionati e di qualità, la giusta attenzione verso abbinamenti food&beverage, saper ascoltare il cliente per poter proporre un drink in linea con le sue esigenze e un menù costruito ad hoc.
Il team disanmarco può aiutarti in ognuna di queste fasi! Non esitare a contattarci per rendere speciale il momento dell’aperitivo nel tuo locale!